
Allarme collegato ai Carabinieri: guida completa a costi, procedure e alternative sicure
Quando si affronta il tema della sicurezza domestica, in molti suggeriscono di fornirsi di un allarme collegato ai Carabinieri o alla Polizia, in modo da avere un intervento diretto delle forze dell'ordine in caso di necessità. Ma come funziona? E quali sono i criteri da tenere in considerazione?
In questo articolo spiegheremo come collegare l'allarme ai Carabinieri o Polizia, quali sono i costi e le procedure oltre ai vantaggi e gli svantaggi da tenere in considerazione, valutando le eventuali alternative.
Allarme collegato ai Carabinieri: cos'è e come funziona esattamente
Un allarme collegato ai Carabinieri o alla Polizia viene spesso definito come "teleallarme" e consiste in un collegamento diretto che contatta le forze dell'ordine in caso di necessità. Ma come avviene questo processo? Ecco tutti i dettagli di questo tipo di antifurto.
Il collegamento diretto (teleallarme) via combinatore telefonico
Come anticipato, si utilizza il termine "teleallarme" per indicare il collegamento diretto dell'antifurto domestico alle forze dell'ordine. La comunicazione avviene per mezzo di un combinatore telefonico che si occupa di inviare una chiamata al 112 o 113 in caso di emergenza.
Va specificato che il collegamento può avvenire solo verso uno dei due numeri delle forze dell'ordine, in modo da evitare di allertare sia Polizia e Carabinieri, causando uno spreco di risorse che potrebbero essere necessarie in altro luogo.
Segnalazione automatica vs vigilanza attiva: la differenza chiave
Un'ulteriore precisazione doverosa quando si affronta il tema dell'allarme collegato ai Carabinieri è la differenza chiave che vi è tra la segnalazione automatica e la vigilanza attiva. Infatti, il teleallarme prevede una segnalazione automatica alle forze dell'ordine, inviata dalla centralina che rileva una situazione di emergenza e quindi un allarme.
Questa soluzione è differente dalla vigilanza attiva, in quanto non prevede una verifica della reale presenza di un allarme. Al contrario, la vigilanza attiva, si occupa di verificare l'emergenza prima di procedere a contattare le forze dell'ordine, in modo da evitare uno spreco di risorse o eventuali sanzioni in caso di falsi allarmi.
Allarme collegato con Carabinieri: costo reale e requisiti indispensabili
Un altro tema da affrontare in merito all'allarme collegato ai Carabinieri o alla Polizia è quello dei costi previsti e dei requisiti necessari per procedere al collegamento.
Il costo del servizio: gratuito, ma richiede un impianto a norma
Qual è il costo di un allarme collegato con carabinieri? Il servizio di collegamento con le forze dell'ordine è in realtà gratuito e non prevede alcun costo da pagare per ottenerlo. Tuttavia, per essere certi che il collegamento non diventi un problema per le forze dell'ordine, per esempio in seguito a falsi allarmi continui, è necessario che l'impianto sia a norma.
In particolare, ci sono alcuni requisiti che il sistema di sicurezza deve rispettare e il primo è proprio la necessità che sia un impianto a norma di legge. A tal proposito, è importante specificare che non è possibile collegare un allarme ai Carabinieri o alla Polizia se si tratta di un allarme casa fai da te.
Requisiti obbligatori: sistema certificato e installatore professionista
Tra i requisiti obbligatori utili per avere un allarme collegato ai Carabinieri o alla Polizia si trovano i seguenti:
- Avere un allarme con combinatore telefonico;
- Ottenere un'autorizzazione specifica;
- Avere un sistema di sicurezza certificato CE;
- Relazione dei dispositivi di allarme presenti in casa;
- Avere un sistema che non sia fai-da-te, installato da personale professionale che può rilasciare l'opportuna documentazione di conformità dell'antifurto.
Come collegare l'allarme ai Carabinieri: la procedura passo-passo
Una volta individuati i costi e i requisiti per collegare un allarme ai Carabinieri o alla Polizia, è tempo di passare alle procedure. Queste prevedono sia la parte burocratica che quella meramente tecnica del collegamento: ecco quindi come collegare un allarme ai Carabinieri.
La parte burocratica: moduli e documentazione ufficiale
Iniziando dalla parte burocratica, come anticipato è necessario avere innanzitutto tutta la documentazione che attesti la conformità dell'antifurto e la sua installazione da parte di personale specializzato.
A ciò, va aggiunta una specifica richiesta da presentare alle forze dell'ordine: si tratta di un modulo scaricabile direttamente dal sito dei Carabinieri o della Polizia. Su questo documento è necessario indicare almeno due nominativi di riferimento che possono essere contattati in caso di allarme.
La parte tecnica: la programmazione della sequenza di chiamata
Per quanto riguarda la parte tecnica, in realtà il procedimento per collegare un allarme ai Carabinieri è abbastanza semplice per il personale specializzato. Infatti, basta programmare il combinatore telefonico inserendo il numero delle forze dell'ordine.
Va però precisato che è necessario inserire almeno altri due numeri che vengono contattati prima del numero delle forze dell'ordine, i quali possono essere del proprietario di casa e di una persona di fiducia. La sequenza di chiamata in quest'ordine è fondamentale perché permette che l'allarme allerti altri due contatti prima delle forze dell'ordine, le quali possono disattivare l'antifurto in caso di falso allarme prima che sia richiesto l'intervento della Polizia o dei Carabinieri nel caso in cui non sia necessario.
I rischi nascosti del collegamento diretto: falsi allarmi e conseguenze
Quando si decide di installare un allarme con collegamento diretto alla Polizia o ai Carabinieri, è necessario conoscere anche i rischi e le conseguenze.
Il rischio di falsi allarmi e la denuncia per procurato allarme (Art. 658 c.p.)
Uno dei primi rischi da tenere in considerazione è quello dei falsi allarmi: per esempio, malfunzionamenti del sistema di sicurezza o quando si dimentica di disinserire l'allarme una volta rientrati a casa.
Oltre a comportare un problema perché si richiede un intervento non necessario alle forze dell'ordine, le quali potrebbero essere utili altrove, il falso allarme presenta anche delle conseguenze legali. Infatti, è possibile che in caso di numerose chiamate per falsi allarmi o per altre gravi motivazioni, venga revocato il permesso di collegamento diretto alle forze dell'ordine.
A ciò, va aggiunto che si può incorrere in sanzioni per procurato allarme, come riportato nell'art. 658 del codice penale: "Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l'Autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da 10 a 516 euro".
La priorità d'intervento delle Forze dell'Ordine: un fattore critico
Infine, un altro elemento da considerare è senza dubbio il concetto di "priorità d'intervento" delle forze dell'ordine. Infatti, avere un allarme collegato ai Carabinieri o alla Polizia non garantisce che l'intervento delle forze dell'ordine avvenga in tempi brevi e utili per sventare un'eventuale intrusione in casa.
Questo perché le pattuglie sono spesso impegnate in emergenze più gravi e un furto potrebbe non avere la priorità assoluta. A tal proposito, quando si decide di installare un antifurto collegato alle forze dell'ordine è necessario considerare che potrebbe non trattarsi del modo più utile per avere un intervento immediato in casa.
L'alternativa intelligente: la sicurezza verificata dalla Centrale Operativa H24 di Sector Alarm
Un'alternativa intelligente all'allarme collegato ai Carabinieri è la soluzione proposta da Sector Alarm. Si tratta di allarmi senza fili monitorati che prevedono un collegamento a una Centrale Operativa attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Gli operatori specializzati hanno il compito di verificare audio e video in pochi secondi, per accertarsi che vi sia la reale presenza di un'emergenza, per poi procedere ad allertare i contatti utili e le autorità necessarie nel caso specifico.
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Grazie a questo sistema è possibile evitare una percentuale altissima di falsi allarmi alle forze dell'ordine, con la garanzia di poter allertare le Forze dell'Ordine solo in caso di intrusione reale. In questo modo, è possibile rendere la segnalazione più autorevole e prioritaria, con la certezza che vi sia una reale emergenza in corso.
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FAQs
Quanto costa collegare l'allarme ai Carabinieri?
Collegare un allarme ai Carabinieri non costa nulla: è un servizio interamente gratuito che necessità tuttavia di alcuni requisiti e documenti per essere attivato.
Come funziona l'allarme collegato alle forze dell'ordine?
L'allarme collegato alle forze dell'ordine prevede un combinatore telefonico che invia una chiamata diretta alla Polizia o ai Carabinieri in caso di segnalazione dalla centralina.
Come collegare allarme con Carabinieri?
Per collegare un allarme con i Carabinieri è necessario scaricare un modulo dal sito delle forze dell'ordine e compilarlo, presentandolo insieme alla documentazione e i requisiti necessari. In termini tecnici, l'installatore specializzato dovrà inserire un combinatore telefonico con il contatto delle forze dell'ordine.